STEP #11 - I Costruttori
SANTONI, Ermenegildo. – Nacque a Calci, in provincia di Pisa, il 5 marzo 1896. Il padre Scipione, medico condotto, era rimasto vedovo; risposatosi con Vittoria Bottari, dalla donna ebbe otto figli.
Nel giugno 1916 venne nominato aspirante sottotenente del genio e assegnato al 5° reggimento. Due mesi dopo raggiunse il fronte, dove iniziò il servizio presso una compagnia minatori. Promosso sottotenente il 23 novembre e interessato a essere impiegato anche in volo (l’aeronautica era allora una specialità del genio), Santoni chiese pertanto di esservi assegnato. Fu così che nell’agosto del 1917 venne destinato prima alla 44ª e poi alla 42ª squadriglia aeroplani. In qualità di osservatore aereo, iniziò ad avvicinarsi alla fotogrammetria in quota, disciplina che proprio gli scenari bellici stavano affermando come primaria per cartografare.
Insoddisfatto delle macchine a disposizione, Santoni iniziò subito a pensare a modifiche personali agli strumenti in uso. Il principale problema risiedeva nella necessità di scattare fotografie in sequenza per mappare il terreno, per ovviare all’imperfezione della ripetizione manuale. Realizzò un intervallometro automatico, il cui primo esemplare fu prodotto già nella seconda metà del 1917.
Il congegno, costruito con scarsi mezzi, si basava su una piccola elica motrice a passo variabile, che azionava la leva fotografica, e da un traguardo per il controllo dello scorrimento apparente del terreno. Brevettò l’invenzione il 26 agosto 1918, la prima di una serie di oltre quaranta licenze.
Promosso nel frattempo tenente nel gennaio del 1918, concluso il conflitto mondiale venne trasferito a Roma, destinato allo Stabilimento di costruzioni aeronautiche per curare la fabbricazione del suo intervallometro, ormai adottato ufficialmente dall’amministrazione militare. Il riconoscimento accordatogli gli permise di sviluppare altre idee, emerse durante il periodo bellico e volte a rappresentare in modo ottimale la planimetria e l’altimetria del terreno. Interessato a migliorare altri aspetti dell’aerofotogrammetria, la sua attenzione si concentrò sul problema derivante dall’imprecisa restituzione per intersezione dei fasci terrestri, ricavabile dai fotogrammi aerei. A differenza dei rilevamenti terrestri, che erano associati a contestuali misurazioni della superficie considerata, quelli aerei sottostavano a limiti derivanti dalla difficoltà di registrare e ricostruire a posteriori le posizioni spaziali e prospettiche di ciascuna presa fotografica. Santoni intuì quindi come l’immagine cronometrica del Sole potesse essere considerata un elementare punto di riferimento, per l’inclinazione dell’asse della camera di presa. Fu così che nel corso del maggio 1919 costruì e brevettò una macchina fotografica munita di una camera ausiliaria, destinata a fissare il Sole e il quadrante di un cronometro nel medesimo istante in cui l’altra camera fotografava il terreno. In questo modo, grazie a un periscopio solare e mediante una triangolazione, era più agevole eseguire i calcoli e ridurre così gli errori della successiva restituzione topografica.
Fonte dati: Treccani
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